Andava bene ma non benissimo. E così per lo SVE, unico fiore all’occhiello del recente passato FME, sarà necessario un ritocchino. D’altronde sono di moda. Succederà, di venerdì mattina, ore 10,30. Via Lancetti. Ma andiamo con ordine. Nato qualche anno fa dopo studi e contro-studi e pareri di scienziati di vario tipo, lo SVE fin dall’inizio non ha avuto vita serena. E’ vero che in Italia non si aspetta altro che qualcuno agisca per poi criticarlo. In particolare, ovviamente, c’è chi ha subito detto che i dati non erano coerenti, che qualcuno barava. E poi che era assurdo pagare per dati che comunque sarebbero stati disponibili. Persino questo sito ininfluente, pochi minuti dopo l’emissione dei dati, è raggiunto da uozap o telefonate: “Se vuoi te li do io”. E poi c’'è chi se li fa passare a gratis. Insomma tutto nella norma nostrana. Tranquilli. Diciamo subito che il settore non resterà orfano di statistiche, sarebbe impossibile. Anche perché senza quei preziosi numerini ci sarebbero problemi Semplicemente, nella testa degli strateghi del numero, si passerà da SVE a Svetim. Perché? Perché in questo momento le statistiche non sono coerenti con la realtà dei prodotti che non sono conteggiati correttamente. Etim invece, che è un sistema internazionale, assicurerà la scientificità del risultato. Insomma, con buona pace dei commercianti, si avranno dati meno influenzati dalla tecnicità del prodotto ma sponsorizzati dalla sua commercialità. Tutto semplice? Manco per idea. Se già adesso qualcuno, nonostante il successo, lamenta i costi di Sve (“perché devo pagare per qualcosa che comunque ho?”), c’è da essere quasi certi che lo Svetim, più performante, più chic, più internazionale, costerà di più. Anche se è stato promesso il contrario. E dunque spesa facile per i big, meno per gli altri. Sarà subito fumata bianca da via Lancetti? Non è detto. Il tavolo tecnico (ammesso che i componenti siano qualificati e non dei semplici volontari) potrebbe sortire vari risultati. Il primo è inquietante: stop allo SVE. Poco credibile, speriamo. Il secondo è che ci si rimbocchi le maniche e ci si metta a studiarne un’altra. La terza, come detto, si dovrebbe chiamare SVETIM, con la grossa incognita che ci si voglia fidare. Per essere precisi, il primo problema da risolvere si chiama ANIE. Anche perché si dice ANIE, ma si declina con innumerevoli sigle aggiuntive, legate ai vari segmenti di prodotti. E non è detto che chi va a trattare con FME sia così bravo da riuscire a interpretare il pensiero (e l’interesse soprattutto) di tutti. D’altronde che l’Anie sia sinonimo di unità sarebbe meglio non andare a verificarlo. Certamente l’Etim potrebbe dare maggiore chirurgicità ai dati, forse la perfezione. E aiuterebbe, ammesso che lo si voglia, a prendere decisioni più utili. Oltre a far cassa. |