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ultimo aggiornamento 27/11/2024 ore 21:11




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24 Gennaio 2011
BankItalia: l'economia mondiale continua ad espandersi, ma la nostra crescita resta moderata

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...e in Italia - Nel terzo trimestre del 2010 il PIL in Italia ha rallentato allo 0,3 per cento sul periodo precedente, come nel resto dell'area. Il principale impulso all'attività economica ha continuato a provenire dalle esportazioni, mentre il contributo della domanda interna, già modesto, si è ridotto in connessione con la decelerazione degli investimenti in macchinari e attrezzature che ha fatto seguito all'esaurirsi degli incentivi fiscali. L'attività economica, segnatamente la produzione industriale, si sarebbe indebolita nello scorcio dell'anno. I comportamenti di consumo delle famiglie si confermano improntati alla cautela, risentendo della debolezza del reddito disponibile e delle prospettive incerte sulle condizioni del mercato del lavoro.

L'occupazione ancora non recupera - L'occupazione ha continuato a ridursi nel terzo trimestre, pur lievemente. Confermando le tendenze in atto dagli inizi della crisi, la riduzione è risultata più marcata tra i giovani. In un quadro caratterizzato da attese di un ritorno lento verso i livelli di prodotto precedenti la crisi, le imprese privilegiano forme contrattuali più flessibili rispetto a impieghi permanenti a tempo pieno.

Il fabbisogno è diminuito significativamente nel 2010 - Nel 2010 il fabbisogno del settore statale è diminuito di quasi 1,5 punti percentuali del PIL rispetto all'anno precedente. Sulla base delle informazioni disponibili, l'indebitamento netto si sarebbe portato al di sotto dell'obiettivo del 5 per cento del prodotto. Il miglioramento rifletterebbe principalmente una contrazione delle spese in conto capitale. La dinamica delle entrate, dopo la caduta del 2009, sarebbe tornata positiva, anche grazie alla introduzione, dal gennaio 2010, di nuovi vincoli alle compensazioni sull'IVA. Il debito in rapporto al PIL sarebbe aumentato a circa il 119 per cento, dal 116,0 dell'anno precedente. Parte di tale aumento, inferiore a quello stimato per il complesso dei paesi dell'area dell'euro dalla Commissione europea, ha peraltro avuto in contropartita l'incremento (pari 0,7 punti percentuali di PIL) delle disponibilità liquide che il Tesoro detiene presso la Banca d'Italia. Per il triennio 2011-13 la Decisione di finanza pubblica (DFP) prevede un ulteriore, graduale miglioramento dell'indebitamento netto, per effetto della manovra triennale varata alla fine di maggio dello scorso anno. La legge di stabilità per il 2011 approvata in dicembre non ha modificato il profilo di rientro dell'indebitamento netto della DFP.

Nel biennio 2011-12 la crescita in Italia resterebbe moderata - Secondo le nostre valutazioni aggiornate - che per la domanda mondiale si basano sulle ipotesi sottostanti alle proiezioni per l'area diffuse dall'Eurosistema in dicembre - in Italia il PIL manterrebbe sia nel 2011 sia nel 2012 il basso ritmo di crescita dell'anno passato, intorno all'1 per cento. L'espansione del prodotto, frenata dalla debole domanda interna, resterebbe inferiore a quella dell'area dell'euro, che le valutazioni di consenso indicano all'1,5 per cento. In questo scenario, non si avrebbe una robusta ripresa dell'occupazione. L'inflazione al consumo si attesterebbe sul 2 per cento nel biennio 2011-12.

 




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