Le casalinghe italiane dicono sì all'acqua del rubinetto
AQUA ITALIA (Associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad ANIMA - Confindustria), presenta i dati della ricerca CRA 2012 relativa alla "propensione al consumo di acqua del rubinetto, trattata e non" delle casalinghe italiane. (Milano) - AQUA ITALIA, dal 2006, svolge periodicamente una fotografia del consumo dell'acqua del sindaco in Italia in collaborazione con l'Istituto indipendente CRA Nielsen. La ricerca CRA 2012 ha quotato la propensione al consumo di acqua del rubinetto (trattata e non) per le casalinghe al 72,7%. Di queste, il 40,2% delle intervistate dichiara di bere l'acqua del rubinetto sempre o quasi mentre, rispettivamente il 22,3% la beve occasionalmente e il 10,2% la beve raramente. Il principale motivo per cui scelgono l'acqua a km zero è il gusto (27,6%) seguito dalla comodità (18,5%) e dal minor costo rispetto all'acqua in bottiglia (16,5%). In particolare poi, il 23,9% delle intervistate dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell'acqua nella propria abitazione. La tipologia più gettonata è la caraffa filtrante, acquistata dal 10,4% seguita dagli apparecchi ad osmosi inversa (7,3%). Tra coloro le quali hanno acquistato un apparecchio di affinaggio domestico dell'acqua, il 52,6% ha sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica. Infine, si è indagato sul fenomeno dei Chioschi dell'Acqua che oggi erogano in moltissimi comuni, a seconda della tipologia, acqua refrigerata, gasata o filtrata. Usa o userebbe il servizio (qualora lo proponesse il comune di riferimento) rispettivamente il 50,4% delle intervistate mentre tra i residenti in comuni che non hanno proposto il servizio, il 14,1% delle intervistate in caso di attivazione non aderirebbe ugualmente. |