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18 Agosto 2012
L'energia elettrica è in Italia la più cara al mondo

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L'energia elettrica è in Italia la più cara al mondo. Ed è proprio per alleggerire il peso della bolletta energetica, oltre che per dare nuovo impulso alla crescita dell'economia, che il governo sta cercando di elaborare nel più breve tempo possibile la nuova strategia energetica nazionale.
A certificare quello che le aziende lamentano da anni e che molte famiglie sentono ogni bimestre sulle loro spalle è Nus Consulting, società di consulenza internazionale nel settore delle utilities. Tra il 2011 e 2012 il costo dell'elettricità è aumentato per un'utenza tipo del nostro Paese, ovvero per un'impresa medio-grande, di oltre il 18%, subendo il rincaro annuo più consistente in Europa. A pesare sono stati soprattutto gli incentivi alle rinnovabili, ma anche l'aumento degli oneri fiscali. Il costo di un kWh è arrivato così a 16,27 centesimi, contro i 12 della Germania (2/a), i 10,9 del Portogallo (3/o), i 9,4 dell'Australia (7/a nonostante un aumento di oltre il 27% in un anno), o i 7 centesimi della Francia (13/a). Va un po' meglio invece per il gas: l'aumento è stato del 2,7% quest'anno, piazzando l'Italia al sesto posto.
Osservando nel dettaglio il prezzo dell'energia elettrica, Nus Consulting evidenzia quindi come costo d'acquisto dell'energia per l'anno in corso sia aumentato del 3,87%, con un incremento che include i costi relativi ai certificati verdi e della CO2. Un aumento si registra anche per i costi di trasmissione (+20,3%) così come per quelli dispacciamento, cresciuti del 36,2%, soprattutto «a causa delle difficoltà nella gestione della generazione e nel bilanciare l'offerta dei numerosi impianti fotovoltaici ed eolici ora in funzione che hanno la priorità rispetto alle centrali tradizionali trattandosi di fonti rinnovabili».
L'aumento più significativo lo hanno subito però gli oneri di sistema con un +63,9% a causa degli incentivi per le energie rinnovabili. A dare la spinta è stata in particolare la componente A3 che serve a finanziare gli investimenti in fonti idroelettriche, eoliche, geotermiche e, soprattutto, il progetto di fotovoltaico italiano che quest'anno ha registrato una previsione di spesa per gli incentivi pari a 5,89 miliardi di euro.
Unica voce in diminuzione sono i costi per le perdite di rete standard con un -5,3% che l'Autorità per l'Energia ha deciso di applicare dall'inizio dell'anno in corso. Gli oneri fiscali sono aumentati infine del +34,4% per un provvedimento attivo dal primo gennaio 2012 che recepisce le direttive europee, eliminando l'addizionale all'accisa a favore degli enti locali (comuni e province) e lasciando un'unica imposta in ambito nazionale.



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