- seleziona area - Grossisti Consorzi Le interviste di MT I reportage di MT Case History Fiere e manifestazioni Varie Its Elettrico Persone pagina precedente
07 Giugno 2010Gli italiani non hanno dubbi: l'acqua di casa è la più sicura
Da una ricerca svolta da C.R.A. nell'aprile 2010 su un campione di oltre 2000 famiglie commissionata da AQUA ITALIA (Associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad ANIMA (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine di CONFINDUSTRIA), emerge chiaramente che quasi un quarto degli italiani sceglie l'acqua del rubinetto, trattata e non, soprattutto grazie ai numerosi controlli e alla percezione di salubrità che continua a crescere negli anni. (Milano) - AQUA ITALIA ha commissionato all'Istituto C.R.A. un'indagine relativa alla propensione degli italiani a bere acqua del rubinetto, analizzando anche i motivi della scelta. I dati sono sbalorditivi: il 74% degli intervistati dichiara di aver bevuto acqua del rubinetto trattata e non, negli ultimi 12 mesi. 3 italiani su 4, insomma, preferiscono l'acqua del rubinetto alla cugina, più costosa, in bottiglia. I motivi che spingono gli italiani a preferire l'acqua di casa sono molteplici e subito dopo il gusto, pregio sottolineato dal 29,8% degli intervistati, spiccano i maggiori controlli effettuati rispetto all'acqua in bottiglia. Una maggiore qualità e sicurezza che convincono un italiano su cinque di chi la beve e convincerebbe il 43% dei pochi che ancora no lo fanno. La legge pare sostenere questa inclinazione degli italiani; i Decreti Legislativi n.31/2001 e n.27/2002, infatti, prevedono due tipi di controllo analitico, chimico-fisico e microbiologico da parte del Gestore del Servizio Idrico integrato, effettuati in laboratori interni, e da parte delle Aziende USL e all'ARPA territorialmente competenti. Attraverso questi controlli vengono analizzati 62 parametri di qualità chimica, fisica e batteriologica che l'acqua deve rispettare per essere considerata potabile. Il Decreto n. 31/2001 individua, poi, un numero minimo di controlli annui che aumenta a seconda del volume di acqua distribuito ogni giorno. Ad esempio, un acquedotto che eroga ogni giorno circa tra i 100 e i 1000 m³ di acqua e che serve circa 5000 abitanti deve essere sottoposto a 5 controlli annui [Fonte: "Acqua di rubinetto? Sì, grazie!"; LegaAmbiente e Federutility, 17 marzo 2010]. Un dato che gli italiani sembrano aver pienamente colto nonostante il nostro Paese non abbia ancora una radicata cultura dell'acqua. Infatti, le persone che dichiarano di bere sempre o quasi sempre acqua del rubinetto trattata e non sono il 46% del campione nazionale rispetto al 40% rilevato nel 2008: un incremento notevole che testimonia la crescente importanza che sta assumendo in Italia l'acqua a chilometri zero e un parametro che, seppure lentamente, porta il nostro Paese verso i livelli degli altri Paesi europei e ci lascia ancora distanti dagli Stati Uniti d'America. Sempre più italiani, inoltre, sanno che le caratteristiche dell'acqua sono garantite nei parametri di legge solo fino al contatore oltre il quale la competenza passa ai privati. Ecco perchè, per poter godere di un'ottima acqua anche a casa, dotata delle caratteristiche organolettiche che si preferiscono, basta contattare personale qualificato ed essere seguiti e consigliati correttamente nella scelta del trattamento migliore da installare nella propria abitazione. Così non solo l'ambiente ne trae beneficio (mai più PET da smaltire), ma anche il portafoglio potrà tirare un sospiro di sollievo se si considera che il costo di un litro di acqua di rubinetto, anche trattata, può arrivare a costare tra le 300 e le 1000 volte meno rispetto all'acquisto dello stesso litro di acqua in bottiglia.
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Torino, n.8 dell'11/02/2021
Powered by www.webarea.it