A giugno, rispetto al mese precedente, si rileva una flessione per entrambi i flussi, più accentuata per l'import (-5,3%) rispetto all'export (-1,4%).
La diminuzione congiunturale dell'export è spiegata dal decremento delle vendite verso i paesi extra Ue (-2,8%), mentre l'export verso la Ue e' sostanzialmente stazionario (-0,1%). La contrazione delle vendite di beni strumentali e di prodotti energetici è particolarmente rilevante (-4,7% per entrambi).
L'importante calo delle importazioni coinvolge entrambe le aree di interscambio (-5,9% per i paesi extra Ue, -4,6% per i paesi Ue), con diminuzioni particolarmente rilevanti per i beni strumentali (-9,5%) e i prodotti intermedi (-5,1%).
A giugno l'aumento tendenziale del valore delle esportazioni (+5,5%) è spiegato dall'incremento sia dei valori medi unitari (+3,8%) sia dei volumi (+1,7%).
La riduzione tendenziale del valore delle importazioni (-7,1%) è determinata da una forte flessione dei volumi (-10,0%), mentre i valori medi unitari registrano un contenuto incremento (+3,2%).
A giugno il saldo commerciale è positivo e pari a 2,5 miliardi, con avanzi sia per i paesi extra Ue (+1,5 miliardi) sia per quelli Ue (+1,0 miliardi).
Nei primi sei mesi dell'anno si registra un crescita tendenziale delle esportazioni (+4,2%), mentre le importazioni si riducono (-5,8%).
Nello stesso periodo, il saldo commerciale, sostenuto dal forte avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (+32,6 miliardi), è prossimo al pareggio (-85 milioni). In particolare, l'avanzo nell'interscambio di beni strumentali contribuisce per oltre il 70% al surplus registrato per i prodotti diversi dall'energia.
Rispetto a giugno 2011, i mercati più dinamici all'export sono Giappone (+38,0%), Stati Uniti (+35,4%) e paesi Opec (+33,0%). In crescita le vendite di articoli sportivi, giochi e preziosi (+17,8%), prodotti petroliferi raffinati (+16,7%) e farmaceutici (+16,1%).
È marcata la flessione delle importazioni dall'India (-44,2%) e dai paesi Mercosur (-33,4%), mentre sono in forte crescita gli acquisti dai paesi Opec (+25,3%). Gli acquisti di autoveicoli (-26,3%), prodotti tessili (-19,6%) e metalli di base e prodotti in metallo (-14,9%) registrano una significativa contrazione.
L'incremento delle vendite di metalli e prodotti in metallo in Svizzera, paesi Opec e Stati Uniti spiega quasi un quinto dell'aumento tendenziale dell'export.
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