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25 Novembre 2010
Chiude i battenti la DI PIETRO. 150 dipendenti restano senza lavoro

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Pessima notizia per il mondo della distribuzione elettrica. La Di Pietro di Napoli, azienda leader nella distribuzione è stata messa in liquidazione. 150 dipendenti, di cui 60 a Marcianise sono rimasti senza lavoro. Ieri c'è stato un incontro tra le rappresentanze sindacali e il commissario liquidatore, Fassio Lupoli, nominato dal cda dell'azienda.

I sindacati stanno cercando di salvare la situazione dei dipendenti chiedendo la prosecuzione della cassa integrazione.

 

pubblichiamo il seguente articolo per gentile concessione de Il Mattino di Napoli

MARCIANISE (11 novembre) - Un'altra azienda di Marcianise rischia di chiudere i battenti. È la «Di Pietro Spa», società leader nel settore della fornitura di prodotti e servizi per l'energia, che ha il centro logistico nel polo industriale di Marcianise, dieci punti vendita in Campania , tre nel Lazio, quattro in Sardegna e quattro in Calabria. Il consiglio di amministrazione ha infatti deciso di mettere in liquidazione la società e sebbene l'azienda in località Ceraso nella zona industriale è ancora aperta, l'attività è purtroppo ferma. La decisione è stata comunicata la scorsa settimana ai dipendenti, circa 150 di cui 60 a Marcianise, divisi tra la società commerciale e quella di servizi, la Telelia spa.


Già per quest'ultima, qualche mese fa, è stata applicata la cassa integrazione evitando così la mobilità del personale. I motivi del ricorso alla liquidazione da parte del consiglio di amministrazione, non sono, però, ancora ben chiari ai lavoratori e ai sindacati che hanno chiesto un incontro per domani in cui dovrebbero essere resi noti i nomi dei commissari liquidatori. «Vogliamo capire le cause che hanno portato allo stato di crisi che sta coinvolgendo un'azienda come la Di Pietro, che finora è stata in continua espansione - afferma Vincenzo Sglavo, sindacalista della Fiom Cgil - conoscere il piano dei liquidatori e soprattutto garantire il futuro dei lavoratori».

 

L'azienda che ha il suo «motore» a Marcianise è stata fondata nel 1950 da Amedeo Di Pietro, nella sede di piazza Mercato a Napoli. Specializzatasi nella commercializzazione di materiale elettrico ad uso civile, grazie all'impegno dei figli di Amedeo, Massimo e Sergio, agli inizi degli anni 80 ha trasferito ad Afragola la direzione, gli uffici e il magazzino. Con l'ingresso nella società della terza generazione dei Di Pietro, negli anni 90, è iniziata l'espansione del marchio, con l'apertura di nuovi punti vendita, anche nel Lazio, in Sardegna e in Calabria, l'ampliamento della gamma dei prodotti commercializzati acquisendo una posizione leader anche nel mercato dei materiali elettrici ad uso industriale. Il moderno centro logistico di Marcianise, che si sviluppa su una superficie di 18 mila metri quadrati, è stato aperto nel settembre del 2007.


La Di Pietro figura anche, da quattro anni, tra gli sponsor del Calcio Napoli e del Basket Napoli, mentre organizza annualmente nella sede di Marcianise l'Open Space, una vera e propria fiera dell'elettricità, in cui si confrontano i produttori e i clienti. I proprietari, tra l'altro, lo scorso anno sono divenuti, uno presidente dell'associazione materiale elettrico Campania e l'altro presidente del consiglio direttivo dell'omologa associazione laziale. Insomma, una realtà imprenditoriale all'avanguardia che, però, si trova a fare i conti con la dura crisi che sta attanagliando tutti i settori.


Alla base del momento difficile che sta attraversando l'azienda, ci sarebbe un forte indebitamento dovuto proprio alla stagnazione del mercato o ad investimenti sbagliati, (si parla di circa 20 milioni di debiti) e una ripresa che tarda ad arrivare. Secondo alcuni lavoratori, l'azienda avrebbe proposto ai dipendenti di formare una cooperativa per saldare il buco, ipotesi scartata a priori dagli stessi a causa dell'impossibilità di far fronte a tali cifre. Un'altra pagina del difficile periodo imprenditoriale, fatto di tagli costi e situazione al limite della resistenza concreta. La chiusura della Di Pietro
spa, sarebbe un altro duro colpo per l'imprenditoria campana ma anche per Marcianise, la cui area industriale è già alle prese con importanti emergenze occupazionali e non in grado, in un momento in cui la crisi è ancora in fase acuta, di garantire un minimo di futuro ai lavoratori.

Franco Agrippa




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