da Daniele Giaffreda, direttore commerciale di MEF, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Caro EZIO,
in effetti riguardando la mia intervista, che comunque tengo a precisare, verteva prevalentemente su MEF e sull’evento fiera, mi son reso conto che necessita di un chiarimento: quando parlavo di certezze, intendevo GRANDI GRUPPI e non solo di multinazionali.
La mia non voleva essere assolutamente, una mancanza di rispetto nei confronti di nessuno nè tanto meno ho la presunzione di predire il futuro.
Era semplicemente il mio modesto punto di vista alla luce degli ultimi eventi di mercato compresa la nostra operazione con WURTH.
So perfettamente che il nostro tessuto è fatto da tantissime imprese italiane guidate da altrettanti eccellenti imprenditori italiani sia a livello di produttori che a livello di distributori, dai quali io ho probabilmente solo da imparare.
Ma so anche - e lo dico con grande orgoglio -, che Mef oggi rappresenta un esempio di imprenditoria italiana e proprio per l’operazione fatta, orgogliosa di continuare ad esserlo, ma con un modello di business innovativo.
Il nostro progetto, diverso da tutti gli altri, ma probabilmente ancora non proprio chiaro a tutti, prevede, sì una compagine multinazionale nel capitale sociale, ma si basa proprio sull’imprenditorialità italiana e abbiamo il sogno di coinvolgere altri eccellenti imprenditori nel nostro progetto che credano fortemente nella propria azienda e la vogliano sviluppare nel prossimo futuro, con il proprio BRAND e pensare insieme ad un gruppo di imprenditori italiani all’interno di una multinazionale…
Nel contempo ti ringrazio ancora per avermi dato la possibilità di questo importante chiarimento.
Daniele Giaffreda
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