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17 Febbraio 2017La novità del Nord-Ovest, l'Olimpo in Lombardia, il podio in Toscana
Fare bingo con una sola acquisizione era il sogno nascosto di Sonepar Italia, ma anche dei quartieri alti di Parigi. Inutile nascondere che nei mesi scorsi erano circolate voci relative ad almeno mezza dozzina di aziende papabili per l'acquisto dell'anno. Ed è probabile che alcune trattative abbiano realmente visto Sonepar in campo, senza che poi andassero a buon fine. A Nord ma anche in Centro e Sud. Ed in effetti il segreto relativo a Sacchi è stato davvero ben custodito, se è vero che la trattativa viaggiava da un anno e solo in autunno hanno cominciatoa trapelare le voci. Ma proprio il nome di Sacchi, realtà famigliare, consolidatissima, una corazzata, induceva a scetticismo. Ed invece era vero. Cosa cambia ora? Chi si duole perchè la distribuzione italiana finisce in mano straniera arriva in ritardo. Tutta la GDO è in mano loro. Nell'elettrico ci sono pure i tedeschi di Wurth che sono anche loro scatenati (almeno da quel che si dice) nel cercare ulteriori quote di mercato. Sonepar era già il numero uno in Italia ed ora, praticamente raddoppiando, altro non fa che migliorare. Ma, se vorrete andare a risentire l'intervista a Mazzantini del dicembre 2015, non era certo questo l'obbiettivo. Lui disse: vogliamo crescere sul territorio, vogliamo entrare dove non ci siamo (Piemonte-Liguria) essere sul podio in Lombardia e Emilia Romagna. Diciamo che due su tre di queste speranze sono state appagate. E pensare che ancora ieri sera, esponenti di rilievo della filiera, ritenevano poco probabile l'operazione Sacchi. Torniamo alle regioni. In Toscana, dove già Sonepar era presente con i sette punti vendita della Mazzi (ora Sonepar Toscana e Umbria), ora si aggiungono i dodici della IMEP, con 112 collaboratori. E' così che Sonepar sale sul terzo gradino del podio avvicinandosi ai campioni di Toscana che sono i Giaffreda Boys di MEF/Wurth, che detengono la quota bulgara del 35 per cento del mercato, ma anche ai vicecampioni della Marini Pandolfi che è parte del gruppo Comet (stesso consorzio Startre): i quali da alleati di Imep ora diventano rivali. Andiamo ora in Lombardia, la regione economicamente più importante. Qui la classifica vedeva Sacchi al primo posto (tra l'altro con la recente acquisizione di DME), seguita da Comoli Ferrari in virtù dell'aggiunta di Mauri, da Barcella, che ha recentemente rafforzato le posizioni con Zani Ranzenigo. Sonepar era quinta. Barcella tra l'altro aveva appena superato Sonepar proprio con l'operazione Zani. Da notare che Telmotor non partecipa ai rilevamenti statistici. Ora tutto cambia, eccome. La medaglia d'oro va a Sonepar-Sacchi. Sonepar, in questo matrimonio lombardo porta in dote undici punti vendita e 126 dipendenti. Che stanno a significare la mezza dozzina ex Femi Rinaldi, i quattro ex Forel più un magazzino che è stato aperto senza precedenti etichette. Infine il Piemonte, che significa economicamente anche Liguria e Valle D'Aosta, cioè il Nord Ovest. Qui i francesi, nonostante la vicinanza geografica non esistevano. Ed era curiosa questa assenza perchè è storicamente provato che tutta la GDO che ha invaso dalla francia ha cominciato dal Piemonte. Non nell'elettrico evidentemente. La situazione è molto chiara, Sonepar, anche con Sacchi, non va sul podio perchè ci sono Comoli, Elettrogruppo, Demo, IDG, Biesse che si spartiscono la torta. Certo, con gli otto punti vendita in Piemonte e i sei in Liguria la presenza comincia ad essere significativa ma non da podio. Servirebbe un'altra acquisizione...
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