La trattativa durava da un anno ed il segreto era stato mantenuto a lungo. Soprattutto quello iniziale: bravi! In autunno le prime voci, che a dicembre sono diventate rumori. Poi l'improvvisa accelerazione, anche dei pettegolezzi. Da ieri è certo e questa mattina i lavoratori Sacchi lo hanno saputo ufficialmente. Sonepar mette le mani su Sacchi Elettroforniture e un altro pezzo della distribuzione in Italia diventa francese. Con questa acquisizione, i cui dettagli non sono ancora stati annunciati, Sonepar - che già era il primo distributore in Italia (quindi l'Italia non perde un primato che già non aveva) - raddoppia il proprio potenziale fatturato. Tutti attendevano da tempo il colpo francese. Il 15 ottobre 2015, in una intervista esclusiva al nostro sito, Mazzantini, aveva precisato quali fossero le intenzioni: entrare a Nord Ovest, diventare il numero uno in Lombardia, potenziarsi in Emilia. E' andata così: Sonepar entra a Nord Ovest (8 punti vendita in Piemonte e 6 in Liguria), diventa ridondante in Lombardia (26 punti vendita per la Sacchi), si potenzia in Toscana (Imep 12 pv), mette una bandierina persino in Trentino. Che trasformazioni, sotto la nuova bandiera, riguarderanno il gruppo Sacchi non è ancora dato saperlo, ma secondo quanto ci ha suggerito ieri sera uno dei principali concorrenti, l'ingresso nell'azionariato sarà progressivo e durerà tre anni. Ma la Imep (Toscana) diventerà immediatamente Sonepar. Seguendo quel che ha fatto Sonepar in Italia con le varie acquisizioni, il marchio Sacchi non sparirà: sarebbe follia sostituire le insegne Sacchi con quelle Sonepar. Appare quindi probabile che le due aziende marcino parallele, con i management confermati. Negli anni è comunque evidente che Sacchi diventerà Sacchì, con l'accento sulla "i" finale.
Le novità si rifletteranno anche sul consorzio Startre, grande protagonista del mercato, che da tre gambe ne avrà solo più due e sarà squilibrato oltre che ridotto al minimo (anche se un minimo pur sempre corposo). |