Meno due al giorno che potrebbe e dovrebbe mettere fine a due anni davvero poco brillanti per la FME. Il nome di un possibile presidente c'è (Ezio Galli), c'è pure il consiglio che dovrebbe lavorare con lui (i nomi sono quelli pubblicati ieri). Ci sarebbe pure un programma (nascosto) noto a tutti.
Da approvare la variazione di statuto e, se approvata, il programma di Ezio Galli e la sua conseguente elezione . Ma c'è un ulteriore di più: per la vicepresidenza si fa un bel nome, oltretutto importante: quello di Paolo Ferrari. Visto in tema di rappresentatività, presidenza a un Findea, vicepresidenza a un Elex, in consiglio anche un Fegime e uno Startre. Per metterla sullo sportivo, Elex recupera in dirittura d'arrivo e magari ora ambisce alla presidenza Metel. Fin qui le note positive. E ora i "contro". Praticamente appurato che Sonepar e Rexel voteranno contro la modifica di statuto. E' comprensibile visto che proprio la modifica dello stesso li butta fuori dal consiglio. A nostro avviso fu un peccato originale dare quelle poltrone. Certo la vicenda poteva essere gestita meglio, prima e dopo. Ci chiediamo se sarà peggio il voto contrario dei due gruppi internazionali o addirittura la loro assenza venerdì mattina. Lo scopriremo, appunto, venerdì' mattina. O, peggio ancora, dopo. Ma non sarà l'unica curiosità. Il programma presentato è molto vago e sull'unico tema veramente politico (dati e statistiche) occorrerà che si parlino e chiariscano bene quel che vogliono fare; con un occhio particolare a quel che si può e quel che non si può fare, secondo la legge. Ma gli esperti non mancano. Occorrerà poi vedere quanta gente si presenterà. Per modificare lo statuto ci vogliono tanti voti, non si tratta di una semplice maggioranza dei presenti. Ecco dunque tutti scatenati a chiedere deleghe, ma anche presenze. Anche perchè il regolamento parla chiaro, ogni persona fisicamente presente può portare al massimo quattro voti e quindi non si può materializzare un rappresentante di consorzio con le deleghe di tutti i suoi. Ammesso che lo faccia. Dunque, anche solo come portatori di deleghe, è probabile che venerdì si vedano molti volti nuovi oppure gente che comunque lì non sarebbe. Certamente sarà una riunione più affollata rispetto alle ultime. Dalla chiamata a raccolta dei votanti nasce un problema. Secondo alcuni distributori, il nuovo consiglio "taglia" fuori dal centro Italia in giù e tutto il Triveneto se lo vogliamo analizzare in maniera geografica. Tutti i piccoli gruppi se vogliamo analizzarlo per consorzi. Tutti i medio piccoli se vogliamo guardarlo dal lato economico. E tutti gli indipendenti. Si sente dire che non c'è stata lottizzazione, ma ad una occhiata superficiale e non, il nuovo consiglio appare come la lobby dei ricconi meno lo straniero (a parte Wurth). Va però detto che Galli certamente ha fatto tantissimi tentativi e il suo gruppo di lavoro l'ha scelto anche in base alla disponibilità ad esserci ed impegnarsi. Anche perchè nel maxi consiglio precedente la latitanza alle riunioni era prassi, peggio ancora all'impegno. |