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08 Luglio 2016Verso una Federazione alternativa?
L'Ingegner Ferrari, lassù, non sarà contento. La FME per la quale tanto ha fatto, non naviga in buone acque. Come sappiamo Barcella ha già detto che non si ricandiderà e quindi il suo ruolo è stato principalmente quello di non far fare una figuraccia all'Italia in occasione del convegno europeo. E in questo senso la figura è stata ottima. Nel frattempo sono successe molte cose e quasi tutte di segno negativo. Liti, dimissioni, minacce. Ma soprattutto, ipotizzando il dopo Barcella, si è tornati indietro di quasi un anno con una differenza: Barcella ora non è più dispnbile e non lo sarà. Il nome più gettonato per il futuro è quello di Ezio Galli, sinceramente appassionato per la federazione ma - pur non avendolo sentito - crediamo costernato per quanto accade. Altri nomi girano, ma i diretti interessati fanno a gara per chiamarsi fuori. Ultima e neppure troppo romantica, l'ipotesi che un gruppo di grandissimo peso di distributori si starebbe componendo al fine di creare una sorta di associazione, club o chiamatelo come volete, che rappresenti una parte notevole del mercato e abbia quindi le credenziali per andare a parlare con i produttori e con gli agenti. Il peso di questo coacervo equivarrebbe circa al 30 del mercato, con un fatturato tra 1,5 e 2 miliardi. Naturalmente tra costoro ci sarebbero quelli che in questo momento non remano a favore di una FME eterna. Per tutti gli altri (alcuni big, i medi e i piccoli) resterebbe l'amaro piacere di tornare a cercare un presidente della FME con la coscienza di contare circa la metà di prima. Da non dimenticare che FME è azionista al 45 per cento di Metel e che la prossima presidenza di Metel toccherà ad un esponente designato dai grossisti.
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