Si erano lasciati con grande pessimismo, il giorno delle dimissioni di Ferrari e della accettata, a malincuiore, reggenza, da parte di Ezio Galli. Quasi un mese dopo si sono ritrovati e, tutto sommato, una piccola via verso la speranza di un futuro è stata individuata. Ma ora bisogna percorrerla. Nulla potrà più essere come prima.
Oggi i più importanti distributori grossisti di materiale elettrico si sono ritrovati a Milano e la prima novità importante è che erano in molti, oltre cinquanta. Si sono viste facce spessissimo assenti, addirittura quasi sconosciute. Ma sono arrivati anche distributori che non fanno parte della federazione, ma che evidentemente hanno capito che questo ambiente non può restare senza una rappresentanza.
Inutile ricordare tutti i tentativi, qualche volta anche maldestri, che sono stati fatti ultimamente per trovare un successore a Ferrari. Ma, nell'impossibilità di trovare un candidato si è suggerito di cambiare strada. E dunque ora si cerca un presidente che non dovrà più cantare e portaree la croce, ma (scusate l'irriverenza) soltanto cantare. La croce la porterà un nuovo direttore generale che avrà un compito molto più ampio: cioè si sobbarcherà il grosso del lavoro. Diciamo che è come dire il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio: il primo firma le leggi (o non le firma) il secondo le fa.
Fin qui tutto semplice da dire. Ora arriva il momento dei nomi. L'incarico di presidente, meno gravoso, rispetto al passato, potrebbe finalmente calzare a pennello per l'imprenditore lombardo libero da cariche di presidenza, che più volte è stato chiamato in causa, ma ha sempre cortesemente rifiutato. Al suo fianco un direttore generale che andrà cercato sul territorio: circolano già due nomi, di manager ben noti ma al momento non liberi. Entrambi sono legati a grandi aziende della distribuzione.
Intanto è stata istituita una nuova commissione che sarà meglio non più chiamare "dei saggi" visto il recente passato non esaltante, che dovrà trasformare le voci in realtà. Il prossimo appuntamento che i distributori si sono dati non è ancora quello dell'assemblea elettiva, ma per un nuovo incontro in cui le eventuali evoluzioni delle idee odierne si trasformeranno in linee politiche e in nomi di candidati.
E' evidente che non basteranno i cognomi, ma bisognerà anche capire che cosa la FME vorrà e dovrà fare in futuro.
Giancarlo Emanuel |