Comunicato stampa
FME, la Federazione dei Grossisti e distributori di Materiale elettrico attiva un progetto per lo sviluppo della filiera dell'energia.
Il workshop offerto dall'Università Bocconi, ha evidenziato la necessità di operare su tre punti per trasformare il settore dell'impiantistica elettrica in un componente determinante della istituzione economica, fornitore di strumenti per accrescere la produttività del lavoro in Italia. Fare sistema, educare la filiera, integrarsi con i processi della domanda industriale, sono i punti critici individuati dallo studio presentato ieri, condotto dalla Scuola di Direzione Aziendale dell'ateneo milanese , sui quali FME ha già investito per far evolvere il sistema d'offerta ad un mercato bloccato. Carlo Alberto Carnevale Maffe', Senior Professor di Strategic Management, non ha dubbi nel suggerire a produttori e distributori di non chiedere soldi alla politica ma leggi che favoriscano una "crescita 2.0" anche del settore impiantistico. Andrea Lanza, Senior Professor di Marketing and Sales che ha organizzato scientificamente e operativamente il workshop attraverso la Divisione Imprese, ha individuato, con una indagine accurata condotta per FME presentata a Napoli nel Maggio scorso, i pro e i contro della filiera del materiale elettrico ed elettrotecnico e ne ha sviluppato le implicazioni. Emerge anche in questa analisi più accurata, integrata da ulteriori interviste, la necessità di avere una visione più alta, che privilegi la cultura dell'innovazione, che punti sull'informazione e sulla formazione, evitando la sovrapposizione di ruoli fra produttori e rivenditori. Significativi gli interventi di Bruno Pavesi, consigliere delegato Università Bocconi, per anni ai vertici di imprese e associazioni imprenditoriali del settore, di Domenico Bosatelli, in rappresentanza di Anie, l'associazione dei produttori di Confindustria, di Antonio Franceschi, presidente di Arame, l'associazione degli agenti di commercio del settore elettrico. Giampaolo Ferrari, presidente di FME, ha evidenziato come i progetti messi in campo fin dallo scorso anno per costruire un più proficuo rapporto fra produttori e mercato attraverso i grossisti e i distributori di materiale elettrico, abbiano già intercettato buona parte delle criticità individuate dai docenti bocconiani. FME, che ha sempre ricoperto un ruolo operativo quale organizzazione operante sul territorio in modo capillare e la partecipazione al workshop ne è la riprova, ha quindi proposto anche il suo approccio strategico cominciando dalla comunicazione e dalla formazione sull'asse produttori-distributori, per dotare la filiera di strumenti e format più efficienti, per moltiplicare l'efficacia con una sinergia fino ad oggi impensabile. In programma anche una serie di eventi sul territorio nazionale che sviluppino il radicamento dei punti vendita associati e, portando in evidenza le tematiche più urgenti, le trasformino in opportunità per tutto il mercato che i rivenditori associati esprimono. Una concezione sistemica della filiera può quindi diventare il motore di un rinnovamento indispensabile per far diventare il paese più competitivo, prendendo esempio, ha evidenziato Carnevale, dal cambio radicale di paradigma che ha caratterizzato l'evoluzione delle imprese ICT che veleggiano sempre più verso l'"internet of things", o scompaiono. |